Quali materiali per riprodurre e moltiplicare le piante


Per riprodurre e moltiplicare le piante serviranno dei “contenitori", capaci di ospitare il substrato sufficiente per sostenere la piantina, per un periodo limitato di tempo.

 Il materiale consigliato è la plastica, per le sue doti di leggerezza, economicità e praticità ma la caratteristica più importante, sta nella possibilità di pulirla e disinfettarla facilmente . Possiamo usare altro materiale, se a nostra disposizione, come il cotto, il legno ecc.

Seminiere: bassi contenitori rettangolari, dove le piantine vengono seminate tutte insieme. Molto usate un tempo, hanno un grosso problema, le piantine crescono vicine le una alle altre, durante la fase della ripicchettatura (rinvaso delle giovani piantine), molte giovani radici vengono danneggiate. Si consiglia l’utilizzo, quando abbiamo semi molto piccoli difficili da lavorare,  semi non sicuri o poco fertili.

Vasi: tondi o quadri, meglio se di dimensione contenuta, per i tondi fino a un diametro 8-9 cm per i quadri 7x7 cm sono quelli più usati. Lavori particolari come per le margotte, o per semi molto grossi sono necessari vasi di dimensioni adeguate.
Perché non riciclare del materiale che sarebbe buttato: i vasetti dello yogurt o i contenitori di plastica per le uova possono essere usati come vasi, senza problemi (ricordatevi solo di forare il fondo per permettere il drenaggio prima di usarli).

Contenitori alveolari: utilizzati dai professionisti, sia in floricoltura sia in orticoltura, possono essere in plastica o in polistirolo. Contenitori molto economici, utilizzati nel trapianto meccanico delle piantine. Consentono una densità di coltivazione molto alta per unità di superficie.

Il substrato è il materiale nel quale, le piante affondano le radici e da esso riescono a trarre sostentamento e sostegno per vivere.
Mescolando sabbia silicea e torba, in parti uguali, si ottiene un buon substrato di partenza,
(La torba può essere sostituita con un buon compost maturo).
Il substrato deve permettere una buona areazione e  capacità di trattenere l’acqua ma nello stesso tempo di drenarla perfettamente; una certa coesione, per permettere alla giovane pianta con poche radici, di sostenersi, ma nello stesso tempo una buona porosità, per evitare marciumi ai giovani e delicati tessuti.

Nelle prime settimane di vita della piantina attenzione alla fertilizzazione, meglio evitare.Giusto un po’ di fosforo in questa fase aiuta lo sviluppo radicale. Esistono inoltre sul mercato dei Bio-stimolatori, se usati con moderazione, i risultati sono davvero interessanti.

Ormoni radicali; prodotti che stimolano la radicazione delle piante, usati in prevalenza per le talee, ma possono essere usati anche per altre sistemi di moltiplicazione come per le margotte.  La superficie tagliata, che andrà posta nel il substrato, viene messa a contatto con gli ormoni, dopo di che, messa a dimora. Importante che la talea venga “appoggiata” leggermente in questa polverina e scrollata, l’eccesso di ormone inibisce la radicazione, invece di stimolarla.

Una volta preparati i vasetti con i semi o le giovani piantime, andranno riposti in un luogo ombreggiato e lontano da correnti d’aria, meglio se abbiamo la possibilità di creare una protezione con lastre di vetro o plexiglas, ma anche sacchetti capovolti e legati al bordo superiore del vasetto. Ricordate però che ci sia la possibilità di ricircolo d’aria nelle nostre micro “serre”. 

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