Come usare i fitofarmaci in giardino

Un aspetto importante, nel lavoro del giardiniere, è quello della cura fitosanitaria delle piante.
Argomento complesso, noioso forse e  di solito sottovalutato, anche dai professionisti.
Da poco l’Italia si è adeguata al decreto normativo della Comunità Europea, sui fitofarmaci. Decreto che per, certi aspetti, ha portato ad aumentare la confusione e l' incertezza tra i professionisti e gli hobbisti.

(Per non aumentare la confusione)
I fitofarmaci sono prodotti utilizzati per prevenire o curare le malattie che possono colpire le piante, possono essere naturali o di sintesi chimica. Sono costituiti dal principio attivo(p.a), la sostanza con caratteristiche curative e altre sostanze dette eccipienti che servono per diluire, conservare, veicolare ecc. il p.a.

Devono essere conservati in un luogo non accessibile a bambini e animali domestici, al buio e possibilmente al fresco.
La persona che utilizza i fitofarmaci, deve indossare abbigliamento (i  D P dispositivi di protezione) atto a proteggere la pelle, gli occhi, il naso, e la bocca principalmente. Terminato il trattamento, lavarsi almeno le mani e il viso. 
Anche per i fitofarmaci consentiti in agricoltura biologica, è necessario utilizzare i D.P.

Devo utilizzare un prodotto a base di piretro, quindi naturale, contro gli afidi che infestano la mia rosa sul balcone, non  mi infilo in uno scafandro ma neanche tratto in costume da bagno.

Il sistema più semplice, per distribuire il fitofarmaco è di diluirlo in acqua, dopodiché nebulizzarlo direttamente sulla pianta. Dovremmo procurarci attrezzatura adeguata per iniziare a curare le nostre piante. Per primo, una pompa irroratrice, molte sono le tipologie e diverse le dimensioni, in base alla quantità di prodotto che si intende distribuire, c’è l’imbarazzo della scelta, dal litro ai 18 litri ed oltre, manuale, elettrica, con motore a scoppio o da collegare al trattore.


Dovremmo anche procurarci contenitori graduati, per dosare i prodotti liquidi; una piccola bilancia per i prodotti in granuli o polverulenti. Contenitori e mestoli vari.


La nebulizzazione della miscela, deve essere la più fine possibile, la gocciolina dovrebbe “galleggiare” nell’aria, solo così si raggiunge anche la vegetazione più interna della pianta. Non dimentichiamoci della pagina inferiore della foglia dove  molti insetti vanno a rifugiarsi.
Come regola di base non si trattano le piante nelle ore più calde della giornata o con temperature superiori ai 30°. Ci sono prodotti che è preferibile dare al mattino, altri alla sera, dipende dalla  loro tipologia  e da come agiscono: ci sono sostanze che devono essere assorbite dalla pianta, per cui bisogna dare il tempo che ciò avvenga. Molti principi attivi a base naturale, sono sensibili alla luce (foto labili), meglio usarli verso sera.

Per quanto riguarda le dosi da impiegare e la possibilità di miscelare diversi prodotti tra loro, attenersi alle istruzioni scritte sulla confezione.

Contro chi o cosa dobbiamo combattere?
 
Insetti: una moltitudine di specie differenti. Masticatori di germogli e foglie, rodilegno, succhia linfa, mangia radici, minatori di foglie, sciupafiori, capaci di arrecare danni più o meno gravi.   Alcuni insetti sono utili e nostri alleati, la loro presenza rende controproducente trattare. Almeno gli insetti più diffusi bisognerebbe riconoscerli. Non esiste l’insetticida che va bene per tutto, ma diversi prodotti in base all’infestazione presente.
Funghi:  Alcuni sono  molto difficili da curare. Rame e zolfo vengono impiegati con successo contro le più comuni malattie fungine. Svolgono prevalentemente un’azione preventiva e sono di bassissima tossicità per l’uomo.

Acari: sono comunemente presenti sulle piante, tenuti sotto controllo dai nemici naturali, in certe situazioni possono arrecare danno. Si interviene con acaricida.

Virus e batteri: la lotta è spesso difficile. La soluzione più facile e sicura, per non diffondere la malattia, è quella di eliminare le parti di pianta colpita, a volte si arriva a rimuovere l’intero esemplare se necessario. Tutti i residui di potatura dovranno essere per forza bruciati. Nei casi in cui è possibile intervenire con presidi antiparassitari è meglio affidarsi a professionisti.

Molto importante è pulire e sciaquare bene le attrezzature utilizzate, ci sono in vendita anche dei prodotti specifici per questa operazione. I contenitori dei prodotti usati vanno smaltiti negli appositi centri.

Abbiamo cercato di sintetizzare il più possibile, nonostante l’argomento sia vasto e complesso. Cercando di chiarire alcuni dubbi, ispirati, dalle domande che più frequentemente ci vengono sottoposte al riguardo.








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