Piralide del bosso, cura e rimedi. Consigli su patologie del Buxus sempervirens

Piante di Buxus sempervirens (detto anche Bosso comune, Mortella o Bossolo), presentano evidenti sintomi dovuti a un attacco di armillaria mellea (malattia fungina) responsabile della cosiddetta malattia del “marciume radicale”.

Per la suddetta patologia non esiste una vera e propria cura, ma esistono delle pratiche agronomiche e dei trattamenti fitoterapici, che possono in qualche modo, limitarne la proliferazione e bloccarne la diffusione.

Si consiglia quindi di iniziare a trattare le piante colpite e tutte le piante di bosso presenti nel sito con Tricoderma,  un fungo antagonista dell’armillaria che ne limita la diffusione e i danni.
Inoltre è necessario ridurre il più possibile le irrigazioni della siepe ed in ogni caso, evitare di bagnare verso sera o di notte; se fossero necessarie irrigazioni ai bossi si consiglia di irrigare al mattino in modo che l’acqua abbia modo di evaporare in fretta e non si creino le condizioni ideali per lo sviluppo dei funghi (caldo umido).

In foto un Bosso, Buxus sempervirens
(clicca per ingrandire)
Nel mese di agosto settembre si può procedere all'eliminazione delle piante colpite e alla sostituzione con nuove piante sane, meglio se nella stagione successiva. Per maggior precauzione le piante eliminate dovrebbero essere bruciate per annullare il più possibile un’eventuale diffusione della malattia

Trattamento con tricoderma
Per le dosi di prodotto da utilizzare e la frequenza dei trattamenti stessi vale ciò che viene indicato in etichetta del prodotto commerciale acquistato. Il prodotto va stemperato in piccole dosi d’acqua e poi versato all'interno del serbatoio utilizzato per distribuire i presidi antiparassitari; per migliorare l'efficacia del trattamento si consiglia di miscelare il tricoderma con un biostimolante a base organica, ottimi risultati si sono ottenuti utilizzando Megafol, ricco di proteine e amminoacidi.
Si ricorda che il serbatoio della pompa irroratrice dovrà essere ben lavato e non presentare tracce di prodotti chimici che interferirebbero sull'efficacia del trattamento, a tal proposito si consiglia di utilizzare prodotti specifici per il lavaggio e la pulizia dell’attrezzatura destinata ai trattamenti antiparassitari

Piralide del bosso, consigli e rimedi
Spesso nella lotta contro la piralide del bosso, effettuata in passato e che si esegue tuttora, si procede  utilizzando una miscela di prodotti fitosanitari a base chimica che dimostra una più che valida efficacia.
E’ nostra convinzione che l’uso eccessivo e indiscriminato della chimica per la cura del verde ricreativo sia a lungo termine poco efficace e addirittura dannoso sia per le persone che fruiscono il giardino che per le piante.
Si ricorda che la piralide ha 3 generazioni per cui sono sufficienti 3-4 trattamenti l’anno per tenerla sotto controllo.

Risultati efficaci per la lotta alla piralide si ottengono utilizzando preparati a base di Bacillus Thuringiennsis antiparassitario (biologico), caratterizzato da un trascurabile livello di tossicità per l'uomo e gli organismi utili.
Interessante risulta la miscelazione del Bacillus con un bio stimolante organico e zucchero ad uso alimentare (con la funzione di collante).

Ciclo biologico della piralide del bosso
  • uova 7-8 giorni
  • larva 20-25 giorni
  • crisalde 7-10 giorni
  • adulto 7-10 giorni
Quindi in 40-53 giorni circa si ha una nuova generazione.

Come indicazione, in quanto i periodi possono cambiare in base alle condizioni climatiche, le uova vengono deposte:
  • prima metà di giugno
  • ultima decade di luglio
  • seconda metà di settembre
Le larve nate in settembre svernano in piccoli bozzoli tra le foglie e riprendo l’attività all'inizio della primavera.

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