tag:blogger.com,1999:blog-79659859412242068022024-02-07T03:02:48.158+01:00Alice AgricolaDa tempo abbiamo cura del vostro giardinoalicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.comBlogger17125tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-64669755412213162862019-01-10T09:56:00.001+01:002019-01-10T09:56:37.118+01:00Talee legnose e semilegnoseIn questo video parleremo della scelta della parte vegetale da utilizzare per le nostre talee, del periodo per la riproduzione. Faremo diversi esempi pratici di vera e propria formazione delle talee.<br />
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<a name='more'></a>https://youtu.be/qpFS0LsshNIalicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-71513477375343057752018-11-21T19:02:00.000+01:002019-01-09T15:21:47.805+01:00Come fare le talee<br />
Abbiamo pubblicato diversi post e ora pensiamo di essere più chiari girando brevi video che potrete<br />
vedere su youtube.<br />
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<a name='more'></a>Video:<br />
<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="280" src="https://www.youtube.com/embed/BkolTMs5gXk" width="450"></iframe>
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Collegamento:<br />
<a href="https://youtu.be/BkolTMs5gXk">https://youtu.be/BkolTMs5gXk</a><br />
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Il primo spiega come fare le talee, in particolare quelle legnose o semi legnose. Le attrezzature e gli strumenti da utilizzare (tipologie di vasi e seminiere) , la disinfezione degli strumenti, tipologia e formazione del substrato, utilizzo degli ormoni radicali.<br />
<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-44735735610474951542018-07-05T15:56:00.000+02:002018-07-05T18:29:26.453+02:00Come usare i fitofarmaci in giardino Un aspetto importante, nel lavoro del giardiniere, è quello della<b> cura fitosanitaria delle piante.</b> <br />
Argomento complesso, noioso forse e di solito sottovalutato, anche dai professionisti.<br />
Da poco l’Italia si è adeguata al decreto normativo della Comunità Europea, sui <b>fitofarmaci</b>. Decreto che per, certi aspetti, ha portato ad aumentare la confusione e l' incertezza tra i professionisti e gli hobbisti.<br />
<a name='more'></a><br />
(Per non aumentare la confusione)<br />
<b>I fitofarmaci sono prodotti utilizzati per prevenire o curare le malattie che possono colpire le piante</b>, possono essere naturali o di sintesi chimica. Sono costituiti dal<b> principio attivo(p.a),</b> la sostanza con caratteristiche curative e altre sostanze dette eccipienti che servono per diluire, conservare, veicolare ecc. il p.a. <br />
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Devono essere conservati in un luogo non accessibile a bambini e animali domestici, al buio e possibilmente al fresco. <br />
La persona che utilizza i fitofarmaci, deve indossare abbigliamento (i <b>D P dispositivi di protezione</b>) atto a proteggere la pelle, gli occhi, il naso, e la bocca principalmente. Terminato il trattamento, lavarsi almeno le mani e il viso. <br />
Anche per i fitofarmaci consentiti in agricoltura biologica, è necessario utilizzare i D.P. <br />
<span id="goog_174396944"></span><span id="goog_174396945"></span><br />
Devo utilizzare un prodotto a base di piretro, quindi naturale, contro gli afidi che infestano la mia rosa sul balcone, non mi infilo in uno scafandro ma neanche tratto in costume da bagno.<br />
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Il sistema più semplice, per distribuire il fitofarmaco è di diluirlo in acqua, dopodiché nebulizzarlo direttamente sulla pianta. Dovremmo procurarci attrezzatura adeguata per iniziare a curare le nostre piante. Per primo, una pompa irroratrice, molte sono le tipologie e diverse le dimensioni, in base alla quantità di prodotto che si intende distribuire, c’è l’imbarazzo della scelta, dal litro ai 18 litri ed oltre, manuale, elettrica, con motore a scoppio o da collegare al trattore.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMyxsFKCB-CjDSHHsIrd8zc0jXzGoHN90gkf6bGLhpNI5HeuLuijqsa5sJ_fM3pqYyiJ4ywP9p1pY21vH-iODwhadKIk0OaFrL0Hy-hsrW0_1wvxs0ql32ayE5-Q7jA9fXkMXWB4ImAa4/s1600/rifo+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="534" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMyxsFKCB-CjDSHHsIrd8zc0jXzGoHN90gkf6bGLhpNI5HeuLuijqsa5sJ_fM3pqYyiJ4ywP9p1pY21vH-iODwhadKIk0OaFrL0Hy-hsrW0_1wvxs0ql32ayE5-Q7jA9fXkMXWB4ImAa4/s1600/rifo+2.jpg" /></a></div>
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Dovremmo anche procurarci contenitori graduati, per dosare i prodotti liquidi; una piccola bilancia per i prodotti in granuli o polverulenti. Contenitori e mestoli vari.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoa4jVMQAzFeOMYjQB2WXf2OEd9v068TKCHeQ8a5SBip_E5QviCS_1YNliZWk9FfetMQ2f8qB1hzYpvhG_rj5em1CVlzq2F1dUjkzFJdQYMulApjnHxPrvrqyayR96AWdYNFlDWAUw76E/s1600/rifo33.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="336" data-original-width="600" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoa4jVMQAzFeOMYjQB2WXf2OEd9v068TKCHeQ8a5SBip_E5QviCS_1YNliZWk9FfetMQ2f8qB1hzYpvhG_rj5em1CVlzq2F1dUjkzFJdQYMulApjnHxPrvrqyayR96AWdYNFlDWAUw76E/s400/rifo33.jpg" width="400" /></a></div>
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La nebulizzazione della miscela, deve essere la più fine possibile, la gocciolina dovrebbe “galleggiare” nell’aria, solo così si raggiunge anche la vegetazione più interna della pianta. Non dimentichiamoci della pagina inferiore della foglia dove molti insetti vanno a rifugiarsi.<br />
Come regola di base non si trattano le piante nelle ore più calde della giornata o con temperature superiori ai 30°. Ci sono prodotti che è preferibile dare al mattino, altri alla sera, dipende dalla loro tipologia e da come agiscono: ci sono sostanze che devono essere assorbite dalla pianta, per cui bisogna dare il tempo che ciò avvenga. Molti principi attivi a base naturale, sono sensibili alla luce (foto labili), meglio usarli verso sera.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA7OmR80EJ82P7entwzzrkKE1_CEh_SbNAnPg6NKaY_DyYmHil0XkcNdrD1oYi4z5f0Lag5ZaF6N_ao7520bhp7yq8fCtMYc5Yo07ogguV3rekyCWhncBj_HUyg_dGpmHXHS5_Nw4Mjsk/s1600/rifo1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="534" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjA7OmR80EJ82P7entwzzrkKE1_CEh_SbNAnPg6NKaY_DyYmHil0XkcNdrD1oYi4z5f0Lag5ZaF6N_ao7520bhp7yq8fCtMYc5Yo07ogguV3rekyCWhncBj_HUyg_dGpmHXHS5_Nw4Mjsk/s1600/rifo1.jpg" /></a></div>
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Per quanto riguarda le dosi da impiegare e la possibilità di miscelare diversi prodotti tra loro, attenersi alle istruzioni scritte sulla confezione.<br />
<b><br /></b>
<b>Contro chi o cosa dobbiamo combattere?</b><br />
<b> </b> <br />
<b>Insetti</b>: una moltitudine di specie differenti. Masticatori di germogli e foglie, rodilegno, succhia linfa, mangia radici, minatori di foglie, sciupafiori, capaci di arrecare danni più o meno gravi. Alcuni insetti sono utili e nostri alleati, la loro presenza rende controproducente trattare. Almeno gli insetti più diffusi bisognerebbe riconoscerli. Non esiste l’insetticida che va bene per tutto, ma diversi prodotti in base all’infestazione presente. <br />
Funghi: Alcuni sono molto difficili da curare. Rame e zolfo vengono impiegati con successo contro le più comuni malattie fungine. Svolgono prevalentemente un’azione preventiva e sono di bassissima tossicità per l’uomo.<br />
<br />
<b>Acari</b>: sono comunemente presenti sulle piante, tenuti sotto controllo dai nemici naturali, in certe situazioni possono arrecare danno. Si interviene con acaricida. <br />
<br />
<b>Virus e batteri</b>: la lotta è spesso difficile. La soluzione più facile e sicura, per non diffondere la malattia, è quella di eliminare le parti di pianta colpita, a volte si arriva a rimuovere l’intero esemplare se necessario. Tutti i residui di potatura dovranno essere per forza bruciati. Nei casi in cui è possibile intervenire con presidi antiparassitari è meglio affidarsi a professionisti.<br />
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Molto importante è pulire e sciaquare bene le attrezzature utilizzate, ci sono in vendita anche dei prodotti specifici per questa operazione. I contenitori dei prodotti usati vanno smaltiti negli appositi centri.<br />
<br />
Abbiamo cercato di sintetizzare il più possibile, nonostante l’argomento sia vasto e complesso. Cercando di chiarire alcuni dubbi, ispirati, dalle domande che più frequentemente ci vengono sottoposte al riguardo.<br />
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<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-61967108893533521992018-05-19T15:21:00.000+02:002018-05-19T15:21:04.971+02:00Quali materiali per riprodurre e moltiplicare le piante<br />
Per riprodurre e moltiplicare le piante serviranno dei “contenitori", capaci di ospitare il substrato sufficiente per sostenere la piantina, per un periodo limitato di tempo.<br />
<a name='more'></a><br />
Il materiale consigliato è la <b>plastica</b>, per le sue doti di leggerezza, economicità e praticità ma la caratteristica più importante, sta nella possibilità di pulirla e disinfettarla facilmente . Possiamo usare altro materiale, se a nostra disposizione, come il cotto, il legno ecc.<br />
<br />
<b>Seminiere</b>: bassi contenitori rettangolari, dove le piantine vengono seminate tutte insieme. Molto usate un tempo, hanno un grosso problema, le piantine crescono vicine le una alle altre, durante la fase della ripicchettatura (rinvaso delle giovani piantine), molte giovani radici vengono danneggiate. Si consiglia l’utilizzo, quando abbiamo semi molto piccoli difficili da lavorare, semi non sicuri o poco fertili.<br />
<br />
<b>Vasi</b>: tondi o quadri, meglio se di dimensione contenuta, per i tondi fino a un diametro 8-9 cm per i quadri 7x7 cm sono quelli più usati. Lavori particolari come per le margotte, o per semi molto grossi sono necessari vasi di dimensioni adeguate.<br />
Perché non riciclare del materiale che sarebbe buttato: i vasetti dello yogurt o i contenitori di plastica per le uova possono essere usati come vasi, senza problemi (ricordatevi solo di forare il fondo per permettere il drenaggio prima di usarli).<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwPdshHAWaH4_B1GbgD55bej6fst9HwgPJOCOpV-K8Cbwkec7H4-0U0odLVM6W3dzoOg3xSGC0ypPmrTD2d0S_mZzNpdSSOUkqc8XuhhF2JR25JBdYoAv13DAfl24Icj27LhkMQI2gR5E/s1600/IMG-20180508-WA0001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwPdshHAWaH4_B1GbgD55bej6fst9HwgPJOCOpV-K8Cbwkec7H4-0U0odLVM6W3dzoOg3xSGC0ypPmrTD2d0S_mZzNpdSSOUkqc8XuhhF2JR25JBdYoAv13DAfl24Icj27LhkMQI2gR5E/s320/IMG-20180508-WA0001.jpg" width="320" /></a></div>
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<b>Contenitori alveolari</b>: utilizzati dai professionisti, sia in floricoltura sia in orticoltura, possono essere in plastica o in polistirolo. Contenitori molto economici, utilizzati nel trapianto meccanico delle piantine. Consentono una densità di coltivazione molto alta per unità di superficie.<br />
<br />
Il <b>substrato</b> è il materiale nel quale, le piante affondano le radici e da esso riescono a trarre sostentamento e sostegno per vivere.<br />
Mescolando sabbia silicea e torba, in parti uguali, si ottiene un buon substrato di partenza,<br />
(La torba può essere sostituita con un buon compost maturo).<br />
Il substrato deve permettere una buona areazione e capacità di trattenere l’acqua ma nello stesso tempo di drenarla perfettamente; una certa coesione, per permettere alla giovane pianta con poche radici, di sostenersi, ma nello stesso tempo una buona porosità, per evitare marciumi ai giovani e delicati tessuti.<br />
<br />
Nelle prime settimane di vita della piantina attenzione alla fertilizzazione, meglio evitare.Giusto un po’ di fosforo in questa fase aiuta lo sviluppo radicale. Esistono inoltre sul mercato dei Bio-stimolatori, se usati con moderazione, i risultati sono davvero interessanti.<br />
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<b>Ormoni radicali</b>; prodotti che stimolano la radicazione delle piante, usati in prevalenza per le talee, ma possono essere usati anche per altre sistemi di moltiplicazione come per le margotte. La superficie tagliata, che andrà posta nel il substrato, viene messa a contatto con gli ormoni, dopo di che, messa a dimora. Importante che la talea venga “appoggiata” leggermente in questa polverina e scrollata, l’eccesso di ormone inibisce la radicazione, invece di stimolarla.<br />
<br />
Una volta preparati i vasetti con i semi o le giovani piantime, andranno riposti in un luogo ombreggiato e lontano da correnti d’aria, meglio se abbiamo la possibilità di creare una protezione con lastre di vetro o plexiglas, ma anche sacchetti capovolti e legati al bordo superiore del vasetto. Ricordate però che ci sia la possibilità di ricircolo d’aria nelle nostre micro “serre”. <br />
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<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-27797537346977360592018-03-04T17:10:00.000+01:002018-03-04T17:10:26.337+01:00Come e quando riprodurre e moltiplicare le pianteAbbiamo deciso di scrivere una serie di post riguardanti i metodi di <b>propagazione delle piante,</b> anche se non è periodo visto che fa ancora freddo e le giornate sono corte.<br />
<a name='more'></a><br />
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Nel periodo invernale si ha più tempo per pensare e organizzare le nuove propagazioni, è meglio iniziare per tempo a procurarsi il materiale necessario, substrati, inerti, concimi e l’attrezzatura necessaria, come contenitori, alveoli, seminiere ecc. Ordinare le sementi desiderate e/o selezionare eventuali piante dalle quali prelevare porzioni ( talee ), nel periodo ottimale.<br />
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Ritengo importante spiegare il diverso significato dei vocaboli<b>, moltiplicazione e riproduzione</b>, in agronomia.<br />
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<span style="color: orange;"><b>Riproduzione delle piante</b>;</span><br />
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Avviene tramite la <b>semina, </b>si ottengono degli individui con un corredo cromosomico dato dall’unione di un padre e una madre (<b>propagazione gamica)</b>. E' il modo naturale che le piante utilizzano per propagarsi e diffondersi.<br />
Distribuire semi su un terreno o un substrato di coltivazione è il sistema più semplice per ottenere nuovi individui. Un seme fertile e “sano” germina sempre, quando trova le giuste condizioni di luce, umidità e temperatura. Non è difficile, in ambiente protetto, intervenire per ottimizzare le condizioni prima elencate rendendole specifiche per una data specie vegetale.<br />
<br />
<b><span style="color: orange;">Moltiplicazione delle piante</span></b><br />
<br />
Detta anche <b>propagazione agamica. </b>Si possono usare diversi metodi per ottenere nuove piante. La maggior parte dei modi utilizzati, sfruttano la capacita che “porzioni di pianta” possano produrre, ( sempre nelle condizioni ottimali di luce, umidità ecc) radici avventizie e quindi di dare origine a un nuovo individuo.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGRHj9SfNa84h4_A5V-7TlRQ2b3liZgX2aTFC6vlvZ5_6PECgI12VOZjKb2ZTeqnlGuLtRyj5jMpxLSbjq120rBqVLtOjAiZ0Pddz_c4Kd1TfciuanT7AZk4JY8CrH9-som9Brnaqpv70/s1600/info+4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="712" data-original-width="400" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGRHj9SfNa84h4_A5V-7TlRQ2b3liZgX2aTFC6vlvZ5_6PECgI12VOZjKb2ZTeqnlGuLtRyj5jMpxLSbjq120rBqVLtOjAiZ0Pddz_c4Kd1TfciuanT7AZk4JY8CrH9-som9Brnaqpv70/s320/info+4.jpg" width="179" /></a></div>
<br />
Diverse specie di piante già producono organi specifici capaci, una volta staccati dalla pianta madre, di dare origine a una nuova pianta, pensiamo agli stoloni, rizomi, tuberi, bulbilli, ovuli ecc.<br />
I metodi di moltiplicazione principalmente usati sono: <b>talea, propaggine, margotta, divisione, innesto e micropropagazione.</b><br />
Le piante ottenute sono identiche dal punto di vista cromosomico alla pianta madre.<br />
<br />
E' una pratica più laboriosa, delicata e costosa ma in diversi casi è preferibile, in altri addirittura indispensabile, rispetto alla semplice semina.<br />
Alcuni inconvenienti che fanno preferire la moltiplicazione alla riproduzione:<br />
<ul>
<li>Diverse caratteristiche specifiche della frutta coltivata, come la dimensione, il colore, il sapore del frutto ecc non sono trasmissibili attraverso il seme. </li>
<li>Le piante nate da seme prima di poter fiorire devono raggiungere la maturità sessuale, e per alcune di esse questo processo di crescita è molto lungo, pensiamo al glicine: se nato da seme impiega più di vent’anni prima di fiorire.</li>
<li>Per alcune specie come il calicanto, si hanno delle difficoltà a ottenere il seme.</li>
<li>Per combattere le malattie è importantissimo e fondamentale l’innesto per la viticoltura europea. Se le varietà di uva europea non fossero state innestate su radici di vite americana, resistente alla fillossera, l’Europa e l’Italia avrebbero perso, a causa del parassita, tutte le piante di uva e quindi l’intera produzione vinicola.</li>
</ul>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWtOeGoR1oA0slRsvAuTB6vqAdaVGpDJk1tguCD94xq8nhK-wwzrrJgiWfPREpngKjT8QFXUMuRpP_Vj5MdUuPAl63L5karrlT5Czh-cLjx5OwXUd1vo-wPPPlLbSissJK1_y7s2A_IR8/s1600/info+6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="448" data-original-width="800" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWtOeGoR1oA0slRsvAuTB6vqAdaVGpDJk1tguCD94xq8nhK-wwzrrJgiWfPREpngKjT8QFXUMuRpP_Vj5MdUuPAl63L5karrlT5Czh-cLjx5OwXUd1vo-wPPPlLbSissJK1_y7s2A_IR8/s320/info+6.jpg" width="320" /></a></div>
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alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-40516076073516387302018-02-05T18:35:00.000+01:002018-02-26T18:20:41.951+01:00Come produrre compost nel nostro giardinoIl <b>compost</b>: è il risultato della trasformazione ( umificazione) della sostanza organica.<br />
<br />
<b>Produrre compost </b>nel proprio <b>giardino</b> o <b>terrazzo</b>, impiegando <b>materiale di scarto</b>, sia della cucina che dell'orto o area verde, è sicuramente un eccellente opportunità, sia per il risparmio che ne viene con la produzione di “concime” per le piante, sia per produrre meno rifiuti inutilizzati.<br />
<br />
<a name='more'></a>Ottenere compost è più semplice di quanto normalmente si pensi. Innanzi tutto è necessario scegliere un luogo adatto, nel quale posizionare le <b>compostiere</b>. L’area, meglio se ombreggiata, deve avere una dimensione proporzionata alla superficie del giardino. Sono necessari due contenitori, uno che una volta pieno, viene destinato al materiale già in via di trasformazione e uno che continua a essere riempito.<br />
<br />
Per quanto riguarda la compostiera, il sistema più semplice è quello di creare dei cumuli, fuori terra, a sezione tronco di piramide, con rapporto altezza/larghezza base 1:1. Sono presenti sul mercato <b>compostiere in plastica</b> ( in molti comuni l'azienda che si occupa di smaltimento rifiuti le mette in vendita a circa 5,00 €,) oppure si possono creare con pedane in legno o con cilindri di rete rigida, ecc. Essenziale è che la trasformazione della sostanza organica avvenga in presenza di ossigeno.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB0aDzVnSvsshEGVg12SjTlkvMSRyD9myOfUvzzFfpm-9ZuT3gm3VQYPwv5cDVlvGpVbBGrLFzApjGWRfu2lIrsnSLMV62HtryX9onh93NmTdigs42g5WeOLN7s4Azvo11CW1XRR-Bixs/s1600/botte3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="356" data-original-width="200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB0aDzVnSvsshEGVg12SjTlkvMSRyD9myOfUvzzFfpm-9ZuT3gm3VQYPwv5cDVlvGpVbBGrLFzApjGWRfu2lIrsnSLMV62HtryX9onh93NmTdigs42g5WeOLN7s4Azvo11CW1XRR-Bixs/s320/botte3.jpg" width="179" /></a></div>
<br />
Gli scarti di cucina, gli sfalci del prato, le foglie, il materiale di risulta delle potature o dei lavori di manutenzione del giardino ecc. è tutto materiale adatto ad essere compostato. Se ne distinguono di due tipi , uno più secco e coriaceo, come foglie, rami legnosi, fondi del caffè ecc. l'altro più ricco di acqua come gli sfalci d’erba, la maggior parte degli scarti di cucina ecc. più facilmente marcescenti. Importante è<b> stratificare </b>i diversi materiali. Carne, pesce formaggio ecc possono essere utilizzati, ma con moderazione, in quanto attraggono animali indesiderati quali topi, arvicole ecc.<br />
<br />
<b>La trasformazione della sostanza organica</b>, ad opera di micro fauna del terreno, (lombrichi, insetti, molluschi, aracnidi ecc.) funghi e batteri, avviene in circa 6-9 mesi, dopo questo periodo si ottiene un materiale scuro, leggero, friabile e profuma di “bosco”. Utilizzabile in diversi modi, distribuito direttamente sul terreno nelle aiuole o accuratamente vagliato e miscelato con materiale quale sabbia grossolana, agro perlite, polistirolo ecc per ottenere un ottimo terriccio per i vasi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq6cxilWNrU96PSbYnIxLf5gQOrmOQfYO5BfWRPItN39T7ua0y2pHNVk6B6_yas19RHQvMNii0zic1dujdMk-AUpxwMHaAP-ARlEyU6pXRWdx-dvnuFom4M87vZ6x6TKRdP6CP2X3-858/s1600/botte04.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="197" data-original-width="350" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiq6cxilWNrU96PSbYnIxLf5gQOrmOQfYO5BfWRPItN39T7ua0y2pHNVk6B6_yas19RHQvMNii0zic1dujdMk-AUpxwMHaAP-ARlEyU6pXRWdx-dvnuFom4M87vZ6x6TKRdP6CP2X3-858/s320/botte04.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Chi volesse avere ulteriori informazioni sulla preparazione o utilizzo ci contatti.<br />
Dichiarare al proprio comune di utilizzare la compostiera permette di avere una riduzione sulla tassa rifiuti.<br />
<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-65925161135761007182017-12-01T17:17:00.000+01:002018-02-26T18:20:09.990+01:00Tecniche di giardinaggio: com'è composto il terrenoIl primo passo da fare, nella <b>cura del verde </b>e nell'utilizzo delle giuste <b>tecniche di giardinaggio</b>, è <b>conoscere la composizione del terreno</b>.<br />
<br />
Si tratta di un ecosistema tra i più importanti per la vita sul nostro pianeta. Le <b>piante</b> lo utilizzano per rifornirsi di acqua e di sali minerali nonché per il loro sostegno.<br />
<br />
La disgregazione delle rocce porta alla formazione dei <b>terreni</b>; ne avremo di <b>naturali</b>, dove i vari processi di trasformazione sono solo ad azione della natura e altri <b>agrari</b>, da <b>agricoltura</b>, dove il terreno naturale è stato lavorato e trasformato dall'uomo.<br />
<br />
<a name='more'></a>E' un ecosistema molto complesso, dove interagiscono tra loro vari elementi, sostanze minerali e organiche, organismi viventi, acqua, aria.<br />
<br />
<b><span style="color: #cc0000;">Sostanze minerali nel terreno</span></b><br />
Sono le particelle che costituiscono fino al 95% della parte solida, derivano dal materiale roccioso originario: la roccia meno dura trasformata in argilla, altre rocce molto dure, come il quarzo, disgregato in piccoli granelli di sabbia. Inoltre fanno parte di questo gruppo i vari composti minerali, come i carbonati (di calcio tra i più comuni) e gli idrossidi metallici.<br />
<br />
<b><span style="color: #cc0000;">Sostanza organica nel terreno</span></b><br />
Presente in percentuale molto bassa, mediamente dal 2 al 5%, è di fondamentale importanza per i terreni soggetti alla coltivazione. La sostanza organica è la fonte di nutrimento di innumerevoli organismi terricoli, per cui viene rapidamente aggredita e trasformata in humus. L’humus non è stabile, subisce delle trasformazioni e delle alterazioni, diventando a sua volta materiale inorganico (mineralizzazione). Per mantenere una percentuale alta, di sostanza organica, nel terreno è necessario apportarla con una certa regolarità.<br />
<br />
<b><span style="color: #cc0000;">Organismi terricoli</span></b><u></u><br />
Il suolo presenta una grande varietà di forme di vita animali e vegetali, si è calcolato che in un ettaro e per una profondità di circa 30 cm, il numero di <b>esseri viventi</b> presenti, possa essere intorno ad alcune decine di quintali, escluse naturalmente le radici delle piante.<br />
<br />
Abbiamo sia animali superiori come i topi o le talpe, che artropodi: millepiedi, insetti, acari, nematodi ecc. I lombrichi rappresentano un elemento di primaria importanza per la fertilità, oltre a disgregare e trasformare la sostanza organica svolgono una funzione di trasferimento di terra dalla superficie agli strati più profondi e viceversa e migliorano la permeabilità sia all'aria che all'acqua, per mezzo delle loro micro gallerie.<br />
<br />
Per quanto riguarda la <b>flora terricola</b> abbiamo principalmente la diffusione di funghi e di alghe ed infine i batteri, fondamentali per i processi che si svolgono all'interno del terreno.<br />
<b><br /></b>
<b>Acqua</b>. Presente negli interstizi del terreno (spazio tra particella e particella). Analizzandola troviamo una miscela di acqua e sali minerali.<br />
<br />
<b>Aria</b>. Presente negli interstizi del terreno non occupati dall'acqua. Troppo spesso si trascura l’importanza dell’aria presente.<br />
<br />
<span style="color: #cc0000;"><b>Composizione chimica del terreno</b></span><br />
<u>Reazione</u>: misura il grado di acidità o basicità di un terreno è identificato come valore pH.<br />
<ul>
<li>Avremo un terreno neutro con pH = a 7</li>
<li>Terreno acido con un pH inferiore a 7</li>
<li>Terreno basico con pH superiore a 7</li>
</ul>
La reazione influisce sulla crescita delle piante, e sull’assorbimento di alcuni importanti elementi nutritivi come il ferro, manganese, rame, fosforo ecc.; il variare del pH può migliorare o ostacolare il loro assorbimento da parte delle piante.<br />
<br />
<u>Potere assorbente</u>: è la capacità del terreno di legarsi con elementi nutritivi e di impedirne il loro dilavamento, una sorta di capacità, d’immagazzinamento. <br />
L’argilla e l’humus svolgono principalmente questa funzione.<br />
<br />
<u>Soluzione circolante</u>: costituita dall’acqua e da una soluzione molto diluita di sali minerali, rappresenta il mezzo con il quale le piante assorbono acqua e sali minerali necessari al loro sviluppo.<br />
<br />
<b><span style="color: #cc0000;">Attività biologiche nel terreno</span></b><br />
<u>Umificazione</u>: la trasformazione della sostanza organica in humus.<br />
<br />
<u>Mineralizzazione</u>: l'humus subisce un processo di degradazione che lo trasforma in acqua, anidride carbonica, ammoniaca e vari sali minerali.<br />
<br />
<u>Ammonizzazione e nitrificazione</u>: processi riguardanti, la disgregazione delle molecole che contengono azoto, molto importanti e fondamentali per le piante. Le piante assorbono principalmente azoto nitrico.<br />
<br />
<u>Denitrificazione</u>: processo nel quale l’azoto nitrico, si trasforma in azoto gassoso dell’atmosfera, per cui non più disponibile per le piante.<br />
<br />
<u>Fissazione azoto atmosferico</u>: alcuni batteri hanno la capacita di assimilare l’azoto gassoso, i più importanti sono i Bacillus Radicicola, che vivono sulle radici di alcune piante in particolar modo con le leguminose. Questi batteri simbionti assorbono azoto e lo cedono alle piante, che a loro vota forniscono zuccheri ai batteri.<br />
<b></b><br />
<b><span style="color: #cc0000;">Fisica del terreno</span></b><br />
<u>Tessitura:</u> la dimensione delle particelle che lo costituiscono e lo caratterizzano.<br />
In base ad una convenzione le dimensioni delle particelle sono state classificate:<br />
<ul>
<li>Scheletro: particelle di diametro superiore ai 2 millimetri.</li>
<li>Sabbia grossa: particelle di diametro tra i 2 mm e 0,2 mm.</li>
<li>Sabbia fina: particelle di diametro tra i 0,2 mm e 0,02 mm</li>
<li>Limo: particelle di diametro tra i 0,02 mm e 0,002 mm</li>
<li>Argilla: particelle di diametro inferiore ai 0,002 mm.</li>
</ul>
I suoli con presenza di scheletro sono molto permeabili all'acqua e all'aria, poco coerenti e di difficile lavorabilità. Quelli sabbiosi sono sciolti, permeabili all'aria e all'acqua, trattengono poco i nutrienti e sono poco soggetti al compattamento, mentre se argillosi hanno un forte potere assorbente, quindi risultano spesso fertili ma subiscono maggiormente le alterazioni dovute alle condizioni climatiche.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigFqTOnXBKNK4gN-aDDT1jFKIr7GkFOhpRKTRTjYRAONenJu2VVKfNj3RmCMGfffK6m_IA1xPyRqzSeWHdlHBfLosYygyPXW53yyL8Kp91IcXL0Gwni9Qz-SPXmbARFVYIWx0XRqs09nQ/s1600/terr+01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="800" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigFqTOnXBKNK4gN-aDDT1jFKIr7GkFOhpRKTRTjYRAONenJu2VVKfNj3RmCMGfffK6m_IA1xPyRqzSeWHdlHBfLosYygyPXW53yyL8Kp91IcXL0Gwni9Qz-SPXmbARFVYIWx0XRqs09nQ/s320/terr+01.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Vi sono alcune definizioni che bisogna conoscere quando si parla di <b>terreno</b>:<br />
<b>pesante</b> e <b>leggero</b>, che si riferiscono non al peso dello stesso ma alla lavorabilità, per cui avremo un terreno pesante quando si riscontra una certa resistenza alla lavorazione, leggero quando si lascia lavorare senza troppa fatica.<br />
<br />
Un terreno di medio impasto, ideale per ogni tipo di coltivazione, contiene tutte le classi granulometriche in una percentuale armonica tra di loro:<br />
<ul>
<li>Sabbia grossa: 25-50%</li>
<li>Sabbia fina: 20-30%</li>
<li>Limo: 10-15%</li>
<li>Argilla: 5-10%</li>
<li>Calcare: 1-5%</li>
<li>Sostanza organica: 3-5%</li>
</ul>
<u>Porosità:</u> misura la presenza di interstizi, tra le particelle che lo costituiscono. Avremo un’alta porosità in quelli sabbiosi, minore nei ricchi di sostanza organica.<br />
<br />
<u>Tenacità:</u> misura la coesione delle particelle tra di loro, più il terreno è tenace più difficoltà avremo nel lavorarlo. Diminuendo l’umidità aumenta la coesione.<br />
Adesività: la capacità di aderire agli attrezzi durante la lavorazione, aumenta con l’aumentare dell’umidità del suolo. <br />
<br />
<u>Plasticità</u>: la capacità di mantenere una forma per un certo periodo, molto importante quando si spostano le piante con il pane di terra o zolla.<br />
<br />
<u>Struttura:</u> . Le particelle più fini si aggregano tra loro, formando dei granuli, detti glomeruli. Un terreno argilloso senza struttura sarebbe impermeabile sia all’aria che all’acqua, sarebbe un substrato inospitale sia per gli esseri terricoli che per le radici. Le lavorazioni del terreno, la pacciamature della superficie, sono tutte pratiche agronomiche, che consentono di mantenere il più a lungo possibile la struttura del terreno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxygZDM6HEh1pRqm5q373aop4bKRLcWb1ZsbRsyYJpDZxTHsQMxCPFnHk1aAuExl20cA0jRlxs0fKJfmXD4ILDG0t4mmqNJs2FFt3osxOZjt2QAsc0bKRB-gRnDeEJn-04Kz8pz8Nvt8A/s1600/terr+due.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="800" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxygZDM6HEh1pRqm5q373aop4bKRLcWb1ZsbRsyYJpDZxTHsQMxCPFnHk1aAuExl20cA0jRlxs0fKJfmXD4ILDG0t4mmqNJs2FFt3osxOZjt2QAsc0bKRB-gRnDeEJn-04Kz8pz8Nvt8A/s320/terr+due.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Il <b>miglioramento del suolo</b> è una pratica difficile, richiede molto tempo e pazienza.<br />
Le tecniche di ammendamento hanno proprio questo scopo, incorporare sostanze quali; letame, compost, torba, pula di riso ecc. che porteranno ad un progressivo aumento della sostanza organica e quindi della fertilità.<br />
<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-91109495401913905892017-10-11T15:52:00.000+02:002018-02-26T18:19:20.830+01:00Come e quando seminare i tappeti erbosi<b>L’autunno</b> è un buon periodo per seminare <b>prati</b>, il mese di settembre è un periodo eccellente per effettuare nuove semine di <b>tappeti erbosi</b>.<br />
<br />
La primavera è un momento ancora molto utilizzato nonostante si possa presentare il problema della crescita di infestanti.<br />
<br />
<a name='more'></a>Un problema, delle semine autunnali invece, è di non seminare troppo “avanti” con la stagione, ovvero quando si raggiungono temperature troppo basse, che possono vanificare il nostro lavoro. In pratica, un modo empirico (che non richiede la misurazione della temperatura del suolo) ma che funziona abbastanza bene, è quello di controllare le temperature delle giornate: fino a quando si mantengono sopra i 10-12 gradi centigradi possiamo seminare (le graminacee microterme) senza grossi problemi.<br />
<br />
<b>Il terreno ideale</b> per un tappeto erboso è quello detto di medio impasto, cioè dove la quantità di sabbia, limo, argilla e sostanza organica sono in giusta proporzione. <br />
<br />
Prima della semina, sarebbe opportuno (ma difficile da eseguire, per una serie di ragioni), effettuare un <b>analisi del terreno</b> in modo da predisporre un piano di apporto e distribuzione di ammendanti, sostanze che migliorano la struttura di un terreno, (influenzando anche il ph).<br />
<br />
Gli ammendanti più usati e consigliati per i tappeti erbosi, sono la <b>torba </b>e la <b>sabbia</b> (sabbia silicea non sbagliate o mal che vada sabbia granita). La torba apporta sostanza organica e migliora la struttura, la sabbia aumenta la permeabilità del terreno.<br />
Esiste sul mercato, del “<b>terriccio</b>” in sacchi, specifico per tappeti erbosi, nei quali la torba e la sabbia sono già state miscelate, sono pronti all’uso, li trovo comodi e pratici, per piccole superfici.<br />
<br />
Non da ultima, anche se la questione è controversa, tra quelli a favore e quelli contro, l’uso di stallatico per i tappeti erbosi. Personalmente, sono favorevole all’uso di stallatico in particolar modo, se vado ad effettuare una semina di prato in un giardino post cantiere, in quel caso uso dello stallatico “potenziato” con batteri del terreno, per riportare più velocemente possibile il terreno in condizioni ideali.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLHvA80G2n_fJl_j_4b8957l_0MA14h2rXVTq41KdImAiQcmK0HAS7NwxuC85sTt5CH2ONxvBuT4ZruQm7dQ6P_NwKqo0f8gk13sC35uFpTiwZif5VgQmAkePy8rRVOn0ABFHlqwi_UxA/s1600/Il-Patro-07.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="1000" height="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLHvA80G2n_fJl_j_4b8957l_0MA14h2rXVTq41KdImAiQcmK0HAS7NwxuC85sTt5CH2ONxvBuT4ZruQm7dQ6P_NwKqo0f8gk13sC35uFpTiwZif5VgQmAkePy8rRVOn0ABFHlqwi_UxA/s400/Il-Patro-07.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">foto da Azienda Agr. Il Prato tappeti erbosi info@ilprato.eu </td></tr>
</tbody></table>
Per quanto riguarda la <b>tipologia</b> delle specie usate, al nord Italia si utilizzano le <b>graminacee</b> <b>microterme,</b> che a differenza delle <b>macroterme</b>, mantengono il colore verde anche in inverno, le specie più usate spesso in miscuglio sono:<br />
<ul>
<li>LOLIUM PERENNE 30/40 g mq </li>
<li>Germinazione velocissima 7 giorni mediamente, in condizioni ottimali in soli 4 gg</li>
<li>FESTUCA RUBRA 20/25 g mq <br />Velocità di’insediamento 15 gg. per la germinazione in condizioni ottimali</li>
<li>POA PRATENSIS 10/15 g mq <br />Velocità di insediamento 25 gg. per la germinazione in condizioni ottimali</li>
<li>POA TRIVIALIS 10/15 g mq <br />Velocità d’insediamento 25 gg. per la germinazione in condizioni ottimali</li>
<li>FESTUCA ARUNDINACEA 35/40 g mq <br />Velocità d’insediamento buona 15 gg. per la germinazione in condizioni ottimali.</li>
</ul>
Le specie elencate sopra hanno caratteristiche diverse, che permettono loro, di adattarsi alle svariate condizioni presenti in un giardino: sole, ombra, forte calpestio umido ecc per questo è consigliabile utilizzare dei miscugli di semi con specie differenti, ed evitare di seminare in purezza,<br />
ovvero con una sola essenza.<br />
<br />
In contro tendenza è la Festuca arundinacea: attualmente è l’essenza che sta avendo forse maggior successo, spesso seminata in purezza, merito di ciò, le sue ottime caratteristiche di resistenza alla siccità, al calpestio e al ristagno d’acqua e la sua medio buona tolleranza all’ombra. <br />
<br />
Vediamo nello specifico.<br />
Normalmente si effettua un <b>diserbo chimico</b>, per eliminare le erbe infestanti, importante usare un principio attivo che non lasci residui erbicidi nel terreno (il più usato risulta, ancora, nonostante le tante polemiche il glifosate).<br />
Trascorso il tempo necessario perché il prodotto abbia fatto effetto, si procede a liberare la superficie del terreno da tutto ciò che può ostacolare la buona riuscita del lavoro, piante infestanti e vecchio manto erboso ormai secco e morto, pietre, laterizi, legni, immondizia ecc.<br />
Una volta che la superficie destinata alla semina è libera, si procede alla lavorazione del terreno. In agronomia si parla di terreno in tempera, cioè con la giusta umidità, né troppo bagnato né troppo asciutto. <br />
<br />
Prima di effettuare la lavorazione vera e propria si distribuiscono gli ammendanti, (sabbia torba stallatico), le quantità variano in base alla tipologia di terreno e in quali condizioni si trova come spiegato sopra. Per superfici piccole è plausibile pensare ad una vangatura effettuata a mano, ma di regola si preferisce effettuare una <b>fresatura.</b> <br />
<b><br /></b>
Sminuzzato il terreno, si inizia a rastrellare il la superficie livellandola, e nello stesso tempo predisponiamo le pendenze per lo sgrondo dell’acqua. Terminata la <b>rastrellatura,</b> si effettua una leggera <b>rullatura</b>, che serve per controllare il livello dei piani e scoprire eventuali cedimenti o assestamenti del terreno. Effettuate le dovute correzioni si procede ad una seconda rastrellatura, per affinare ulteriormente il terreno e creare il “letto di semina”,superficie atta ad accogliere il seme.<br />
Quindi si procederà alla semina vera e propria, distribuendo dai 25 ai 40 grammi di seme per metro quadrato, a seconda della specie di graminacea scelta. In concomitanza si procederà ad una concimazione di copertura, a base di fosforo principalmente. Esistono in commercio dei concimi specifici per tappeti erbosi, studiati appositamente per la semina e le prime fasi di crescita, vengono normalmente chiamati con il termine starter.<br />
<br />
Terminata la semina si effettua la copertura del seme. Anche in questo caso si utilizza il rastrello, ma in modo rotatorio, (cioè si creano, dei cerchi sulla superficie del terreno). Subito dopo si effettuerà una doppia rullatura del terreno, possibilmente incrociando le lavorazioni, per far aderire il seme al terreno.<br />
Il lavoro della semina termina con una buona irrigazione.<br />
<br />
Il primo taglio si effettua normalmente quando il tappeto erboso raggiunge i 10-12 cm ed è davvero importante non tagliare più del 30% dell’altezza. Quindi se il giovane prato è di 10cm si taglia solo 3 cm di lamina fogliare, specialmente in questa fase è importante che seguiate alla lettera questa regola (sarebbe da rispettare sempre ma sappiamo come vanno le cose). Altresì importante che abbiate affilato le lame del tosaerba, altrimenti invece di tagliare strappate, visto il poco sviluppo dell’apparato radicale, finirete con estirpare le giovani piantine.<br />
<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-61302241656034755442017-08-03T19:11:00.000+02:002018-02-26T18:18:50.023+01:00Consigli per la potatura verde. Seconda parte<br />
Nella manutenzione della siepe la <b>potatura </b>è fondamentale; il numero dei tagli da eseguire annualmente dipende dal tipo di essenza che la costituisce.<br />
<a name='more'></a><br />
<br />
Per alcune è necessario anche intervenire 4-5 volte, per mantenere la siepe in ordine, come per la Pyracantha, la lonicera o il ligustro. Per i bossi e i berberis sono sufficienti 2-3 interventi l’anno. Per il Prunus lauroceraso, la photinia e il cupressocyparis è indispensabile almeno un intervento, da eseguire preferibilmente in estate in coincidenza con il riposo vegetativo estivo.<br />
<br />
<b>La potatura verde nelle piante da frutta</b> è essenziale quanto quella invernale, anche se in molti giardini viene trascurata. L'eliminazione dei polloni e dei succhioni risulta molto importante per evitare che una parte della linfa vada a formare rami che comunque andrebbero poi eliminati. Potando un ramo vigoroso in questo periodo freniamo il suo sviluppo a favore dei rami vicini, stimolando inoltre, in corrispondenza del taglio, la formazione di più rami meno vigorosi e più adatti alla fruttificazione; intervenendo sempre in questa fase avremmo modo di eliminare la vegetazione che ombreggia i frutti per accelerare la maturazione. Nei meli, peri e peschi in particolar modo, ci consentirà di eliminare anche i frutti in via di crescita in eccesso (normalmente viene lasciata una distanza tra i fruttini, pari ad un pugno in modo da consentire uno sviluppo più che soddisfacente).<br />
<br />
<b>Le piante rampicanti</b> necessitano di molti interventi cesori durante il periodo vegetativo, per tenerli in ordine e coperti di vegetazione dalla base alla cima ed evitare che si sviluppino in zone non richieste. La crescita dei tralci inizia subito dopo la fioritura, sino ai primi freddi. Pensiamo alla crescita vigorosa del glicine e la necessità quasi settimanale di potare i suoi rami. Ma non da meno si comportano la rosa banksiae, la bignonia, il parthenocisuss e più modestamente, se si trova bene, l'hydrangea petiolaris. Il trachelospermum si comporta anche lui come il classico rampicante con una forte crescita dopo la fioritura ma per nostra fortuna fiorisce tardi, inizia verso giugno, per cui gli interventi sono da eseguirsi da inizio luglio sino in autunno.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA4vPT8AXkp_dy7IirPTTcoLVxeuh0xEI8oYccw8nSTTbK3712fLtG3ECvnV3mRp1KPSXHvyNTGIm1HFMlbMN0zxXsht9Gj1NNaXzuSkcIR_w6OsGjtecjgyrrNWNKOw2UN4cL2YLCbvc/s1600/rosa+2.jpg" imageanchor="1"><img border="0" data-original-height="281" data-original-width="500" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA4vPT8AXkp_dy7IirPTTcoLVxeuh0xEI8oYccw8nSTTbK3712fLtG3ECvnV3mRp1KPSXHvyNTGIm1HFMlbMN0zxXsht9Gj1NNaXzuSkcIR_w6OsGjtecjgyrrNWNKOw2UN4cL2YLCbvc/s1600/rosa+2.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
Tra gli interventi di potatura verde, non bisogna dimenticare la <b>cimatura dei germogli</b>, da eseguirsi semplicemente pizzicando tra le dita il nuovo germoglio in corrispondenza dell’ultimo paio di foglioline non ancora formate. Avremo una crescita meno vigorosa della pianta, una chioma compatta e una fine ramificazione, molto utile per quasi tutte le piante coltivate in contenitore, tra quelle che più si giovano di tale pratica ci sono le fuchsie (meglio smettere di cimarle a maggio per non tardare eccessivamente la fioritura), le piante aromatiche e alcune <b>piante d’appartamento</b> come i ficus benjamin (portate fuori le vostre piante d’appartamento in primavera, dopo un certo periodo di ambientamento vi regaleranno una crescita davvero inaspettata, se cimate regolarmente i vostri ficus, in inverno, in casa potrete sfoggiare delle piante spettacolari).<br />
alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-91196155795053309962017-06-30T18:20:00.000+02:002018-02-26T18:18:17.218+01:00Consigli per la potatura estivaSi definisce <b>potatura estiva o potatura verde</b>, l'intervento di potatura eseguito nel corso del periodo vegetativo, cioè da tarda primavera a fine estate.<br />
<br />
<a name='more'></a>La potatura verde può essere effettuata più volte l’anno sulla stessa pianta, da farsi normalmente subito dopo la fioritura, per proseguire sino a fine estate.<br />
<br />
L’intervento più comune è l’eliminazione delle infiorescenze secche, che ha diversi vantaggi: impedisce la formazione dei frutti e quindi la produzione di semi, che causa alla pianta un notevole sforzo e consumo di energie; eliminando le infiorescenze inoltre evitiamo la nascita non controllata di alcune piante nelle nostre aiuole che a volte possono portare ad alcuni problemi, (pensiamo agli acanthus o alle euphorbie).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU5d-zCRNekTdPTnrssrSkyMMjrOhLzTabw_Y03R9tN_GNRxgud9afgcBYHUXaXGvZZ7ufRqNKM-t7iapEj0JwO61bt4IOxsBZUwKavb11z71JoWb4H-D25w-hF5ovImywZ5sNpg_jlWE/s1600/rosa+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjU5d-zCRNekTdPTnrssrSkyMMjrOhLzTabw_Y03R9tN_GNRxgud9afgcBYHUXaXGvZZ7ufRqNKM-t7iapEj0JwO61bt4IOxsBZUwKavb11z71JoWb4H-D25w-hF5ovImywZ5sNpg_jlWE/s320/rosa+1.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
La cosa forse più importante eliminando i fiori ormai sfioriti, è <b>stimolare</b> <b>la pianta a rifiorire</b>, pensiamo alle rose rifiorenti e a molte erbacce perenni, che subito eliminato le infiorescenze si preparano ad una seconda fioritura, spesso meno generosa rispetto alla prima ma non trascurabile. Per le piante come la lavanda, l’eliminazione dei fiori ci consente la potatura vera e propria, che ci consentirà di rimodellare la forma per mantenerla più compatta e prolungarne la vita nel giardino.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA3rPxbnweczgeRaqwZV2qJA0lyjCkPU4uyH8gw2xgQyvvlImgfWRzP2Nkn56q3U7IVMDEVrOw8Pc0KxSXqp28DkmvBmP8pXJzAjsyff9tkI6qpKi3-pkZerE5N0cxHggE2ikNSXp8f6Q/s1600/rosa+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhA3rPxbnweczgeRaqwZV2qJA0lyjCkPU4uyH8gw2xgQyvvlImgfWRzP2Nkn56q3U7IVMDEVrOw8Pc0KxSXqp28DkmvBmP8pXJzAjsyff9tkI6qpKi3-pkZerE5N0cxHggE2ikNSXp8f6Q/s320/rosa+2.jpg" width="320" /></a></div>
<b></b><b></b><b><br /></b>
Per alcuni arbusti come la forsythia, le spiree a fioritura primaverile ecc, la potatura secca (nel periodo invernale) è trascurabile ( salvo sia necessario un ringiovanimento o risanamento della pianta in quanto potandola in inverno andremmo ad eliminare i rami che portano i fiori), per cui si interviene subito dopo la fioritura in coincidenza con la crescita dei nuovi germogli. Necessaria quindi una certa dose di delicatezza per non danneggiare i giovani germogli che risultano molto delicati.<br />
<br />
Durante il periodo estivo saranno necessari eventuali interventi per riordinare la pianta ma lasciata crescere il più possibile in modo spontaneo a inizio anno, vi regalerà splendidi rami ad arco fioriti.<br />
<br />
Un consiglio: evitate di potare gli arbusti nel periodo estivo con i tosa siepi creando inevitabilmente quelle tristi e insignificanti palle verdi che troppo spesso si vedono nei giardini e nelle aree verdi italiane. Gli arbusti che fioriscono sui rami del secondo anno, generalmente differenziano le gemme a fiori nella tarda estate, per cui cerchiamo di evitare di usare le cesoie, per non eliminare potenziali fiori.<br />
<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-19339267559250452762017-05-01T18:39:00.000+02:002018-02-26T18:17:46.044+01:00Consigli su come potare gli arbustiSi definiscono<b> arbusti</b>, quelle piante che presentano, normalmente, più fusti lignificati e di dimensioni decisamente inferiori agli alberi, i quali sono dotati normalmente di un solo fusto e presentano altezze maggiori rispetto agli arbusti. Sono presenti naturalmente delle eccezioni, il lilla (syringa)è considerato un’ arbusto anche se talvolta può raggiungere dimensioni ed altezze importanti.<br />
<a name='more'></a><br />
La potatura degli arbusti si basa principalmente sulla fioritura, questo ci permette di individuare tre tipologie di arbusti:<br />
<br />
<b>Arbusti </b>che fioriscono sui rami dell’anno, appartengono, tra le più comuni, a questa categoria, le rose. Le piante di questo gruppo presentano gemme indifferenziate le quali germogliando e crescendo porteranno il fiore. E’ richiesta una potatura corta, abbastanza severa in modo da lasciare la pianta con un numero limitato di gemme, che daranno origine a pochi fiori ma decisamente più grandi e belli.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZIAtR7OA1UZcC8sVz3j2y436gPpuLtWawlkY5hDnwQtxCU-kn7b4EieuBVhRmvFPePtDkB7TkJhTm067emDiaNQLWqMo98aKfqzlsB2GxukP2cmbIIwbRq1AmicHaN9l6LSxt4uB9-fY/s1600/fast+ortensie.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZIAtR7OA1UZcC8sVz3j2y436gPpuLtWawlkY5hDnwQtxCU-kn7b4EieuBVhRmvFPePtDkB7TkJhTm067emDiaNQLWqMo98aKfqzlsB2GxukP2cmbIIwbRq1AmicHaN9l6LSxt4uB9-fY/s320/fast+ortensie.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<b>Arbusti </b>che fioriscono sui rami di due anni, appartiene a questa categoria la forsizia (forsythia). I fusti e i rami di queste piante presentano gemme che si sono differenziate, nella stagione precedente (da qui 2 anni), per cui avremmo gemme sia da legno che da fiore. Le piante di questo gruppo andrebbero potate subito dopo la fioritura, per non eliminare parte dei fiori. Talvolta ciò non è possibile per cui si raccomanda di effettuare eventualmente una potatura di diradamento eliminando solo i fusti più vecchi, riconoscibili per il colore meno vivo e spesso più scuro.<br />
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<br />
<b>Arbusti</b> che fioriscono su rami di più anni, il glicine (wisteria), presenta rami corti e spessi facilmente riconoscibili ricchi di gemme da fiore, queste non devono essere assolutamente potate, se non vogliamo rischiare di perdere la fioritura.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMbUVnf-LJDwVL-lKBANTNoZKdilowe7kDJmOqwAqLM3T0DRVhlEFblpKejkZmbd_IxJGkPUkG7a6E5Vvz4e0WCHwElgdOx1Omxuba2hxNbNxb6CCP_amdF-UtgmaQcNLhsa1L7ex1NNw/s1600/fastglicine.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMbUVnf-LJDwVL-lKBANTNoZKdilowe7kDJmOqwAqLM3T0DRVhlEFblpKejkZmbd_IxJGkPUkG7a6E5Vvz4e0WCHwElgdOx1Omxuba2hxNbNxb6CCP_amdF-UtgmaQcNLhsa1L7ex1NNw/s320/fastglicine.JPG" width="320" /></a></div>
<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-59559320703738212052017-03-08T20:02:00.000+01:002018-02-26T18:17:21.038+01:00Potatura delle piante, come e quando farlaQuesto è il primo di tre articoli riguardanti la <strong>potatura</strong>, non ha certo l’ambizione di essere esaustivo visto la vastità dell’argomento ma è nostro desiderio dare una serie di informazioni che potranno essere utili a comprendere meglio come reagiscono le piante e come possiamo intervenire per raggiungere determinati scopi.<br />
<br />
Innanzi tutto è bene conoscere alcune regole su <strong>come “funzionano” i vegetali</strong>.<br />
<br />
<a name='more'></a><strong>Gemma apicale</strong> (all'apice, in cima al ramo)<br />
La gemma apicale, ha un’azione dominante sulle altre gemme. Eliminata la gemma apicale, le gemme laterali si possono sviluppare; il loro sviluppo è proporzionale alla lunghezza del ramo potato: se il ramo viene solo spuntato la crescita dei germogli sarà debole, al contrario in una potatura corta, le poche gemme rimaste daranno origine a germogli vigorosi. <br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitMq5eXpifBxOpXI4GCvGi9JTbcVEPd2z_Qveiew1cBmPL_4h2m4TnZx7kLgzU3de5JgXytkkHKH-pxJgFtqvnXrBVIerIBmfYdMaUzZzpDUh6evIvwEuhl9WGGrj_-5pqMxK-p904dZ0/s1600/gemma+apicale.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitMq5eXpifBxOpXI4GCvGi9JTbcVEPd2z_Qveiew1cBmPL_4h2m4TnZx7kLgzU3de5JgXytkkHKH-pxJgFtqvnXrBVIerIBmfYdMaUzZzpDUh6evIvwEuhl9WGGrj_-5pqMxK-p904dZ0/s1600/gemma+apicale.JPG" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">potatura piante: gemma apicale</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Il verso della gemma darà la direzione di crescita del futuro ramo, quando si pota quindi, è necessario accorciare il ramo ad una gemma che da verso l’esterno della chioma, mai internamente; in un ramo orizzontale meglio potare in corrispondenza di una gemma verso il basso mai verso l’alto.<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirSlyQArYUVFpD6_EB3huCnAT6iOXx8v-CR8G4tUts3-1AAavFsSY9Of3x7-oWH2AYVe7Eni06nfacCAMUt5orkpXeyqWNeHn73-OM-ODY0LLcqOL7mrqb0Wsxf_t_JHED1j8k6vui66Y/s1600/verso+della+gemma.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirSlyQArYUVFpD6_EB3huCnAT6iOXx8v-CR8G4tUts3-1AAavFsSY9Of3x7-oWH2AYVe7Eni06nfacCAMUt5orkpXeyqWNeHn73-OM-ODY0LLcqOL7mrqb0Wsxf_t_JHED1j8k6vui66Y/s1600/verso+della+gemma.JPG" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">potatura piante: verso della gemma</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmttULJwTEYk8zrJSqk0oF_FDwGsQaUvi-I-1RHf7luXKz5QmcqIC0LdKUK_hdBH2E5hQGn-0b9LCOxVBwq6hAO4gvGNA-ZHNkfMdkq7q9Nq9AdzXTm2XXq3TOQNNGb25abDmPiQlW8jY/s1600/verso+della+gemma+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmttULJwTEYk8zrJSqk0oF_FDwGsQaUvi-I-1RHf7luXKz5QmcqIC0LdKUK_hdBH2E5hQGn-0b9LCOxVBwq6hAO4gvGNA-ZHNkfMdkq7q9Nq9AdzXTm2XXq3TOQNNGb25abDmPiQlW8jY/s1600/verso+della+gemma+2.JPG" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">potatura piante: gemma verso l'alto</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<strong>Flusso della linfa all’interno di un ramo</strong>.<br />
In un ramo verticale il flusso della linfa scorre veloce, dalle gemme si svilupperà preferibilmente vegetazione da legno, al contrario in un ramo orizzontale la linfa scorre più lentamente e le gemme daranno origine a fiori e frutti.<br />
<br />
<strong>Apparato aereo apparato radicale</strong>.<br />
L’apparato aereo di una pianta (costituito da fusti e rami ecc) è in stretta correlazione con l’apparato radicale; quando potiamo la chioma, interveniamo indirettamente anche sulle radici, una potatura severa protratta nel tempo può accorciare la vita di una pianta e minare la stabilità di un albero.<br />
<br />
<strong>Tipi di potatura in base alla stagione</strong><br />
<ul>
<li><u>Potatura secca o sul bruno</u>:<br />da eseguirsi nel periodo di riposo delle piante, che coincide con la stagione invernale. Si interviene sulla pianta quando è priva di foglie (caducifoglia).</li>
<li><u>Potatura verde</u>:<br />si interviene nel periodo di attività vegetativa, quando i rami hanno le foglie (caducifoglia).</li>
</ul>
In linea generale, nella potatura secca quando potiamo un ramo stimoliamo la sua crescita, al contrario nella potatura verde, rallentiamo la crescita del ramo potato a favore della vegetazione limitrofa.<br />
<br />
Possiamo racchiudere per comodità gli interventi di potatura in quattro modelli. <br />
Ecco i differenti <b>tipi di potatura</b>:<br />
<ul>
<li><u>Potatura corta</u>: <br />intervento che prevede l’eliminazione di buona parte del ramo lasciandone solo una piccola parte detta anche speronatura o capitozzatura.</li>
<li><u>Potatura lunga</u>: <br />intervento che prevede l’eliminazione di una piccola porzione di ramo detta anche spuntatura.</li>
<li><u>Potatura di diradamento</u>: <br />intervento che porta l’eliminazione totale di un ramo.</li>
<li><u>Taglio di ritorno</u>: <br />accorciamento di un ramo in corrispondenza di un’intersezione con un ramo secondario.</li>
</ul>
<div>
<br /></div>
alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-81494821750926182042017-02-07T16:27:00.002+01:002018-02-26T18:16:48.679+01:00Come progettare un giardinoConsigli su come <b>progettare </b>il tuo giardino<br />
<br />
Questo mese, desidero occuparmi di un argomento alquanto ostico ma nello stesso tempo ricco di soddisfazioni per ogni appassionato del verde, sia professionista che hobbista : <strong>la progettazione dei giardini.</strong><br />
<strong><br /></strong>
<br />
<a name='more'></a>Vedere il giardino, che cresce, si sviluppa ed anno dopo anno essere consapevoli che siamo stati noi, con il nostro lavoro e la nostra fantasia a crearlo, è qualcosa difficilmente spiegabile a parole.<br />
<br />
In ogni caso però, <strong>progettare uno spazio verde </strong>non è una cosa facile, accostare un albero, due arbusti, quattro rose, un fazzoletto di prato e magari una panchina per “riempire” uno spazio vuoto, risulta più complesso di quanto non sembri a prima vista. <br />
<br />
Sono richieste numerose competenze, non solo quelle dal punto di vista puramente architettonico: spazi, volumi, colori e tessitura ma è necessario conoscere i diversi tipi di <b>terreno</b>, il <b>clima</b> e l’<b>esposizione</b>, perché questi fattori sono importanti per circoscrivere quali piante si possono usare in un determinato giardino e quali non sono adatte. <br />
<br />
Risulta fondamentale (anche se per alcuni che si occupano di progettare spazi verdi sembra superfluo) <b>conoscere le piante</b>: dimensioni, portamento, epoca di fioritura, colori, esigenze idriche, tipologia di terreno adatto, esposizione, rusticità alle temperature ecc.<br />
<br />
Un’altra cosa importante, per quanto riguarda la progettazione, che sempre più spesso viene sottovalutata è la <strong>futura manutenzione del giardino.</strong><br />
Troppo spesso si vedono grandi alberi eccessivamente vicini alle abitazioni, che richiedono quindi ravvicinati interventi di potatura. Siepi perimetrali alte e spesse, in piccoli spazi che opprimo il giardino stesso, accostamenti di piante belli da vedere appena realizzati ma impossibili da mantenere a lungo termine. <br />
<br />
La nostra ditta per quanto riguarda <strong>la progettazione e la realizzazione di giardini</strong> di tutti i tipi, dalla ciotola sul davanzale al grande parco, è in grado di mettere in campo un team di professionisti, forestali, vivaisti e architetti paesaggisti che collaborano con noi da anni per realizzare giardini più vicini possibile alle vostre esigenze e ai vostri bisogni.<br />
<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-79931501017948772742016-12-16T15:57:00.000+01:002018-02-26T18:16:14.023+01:00Come proteggere dal freddo le nostre pianteNei nostri giardini coltiviamo <b>piante</b> provenienti dalle più disparate parti del mondo. Alcune provengono da regioni in cui l’inverno risulta meno rigido del nostro, altre, nonostante si siano perfettamente ambientate al nostro clima , possono comunque essere danneggiate da un inverno particolarmente rigido.<br />
<br />
<a name='more'></a>Nel tardo autunno è bene pensare a una <strong> protezione per il gelo</strong> che potrebbe danneggiare alcune nostre piante.<br />
<br />
Le più delicate saranno già state portate all'interno di locali per garantire loro di passare la <b>stagione fredda. </b><br />
<br />
Per le piante meno delicate, in piena terra, dovremo predisporre <b>protezioni</b> temporanee, costituite principalmente da materiale capace di offrire il giusto isolamento dall'ambiente esterno.<br />
<br />
Il materiale più facilmente reperibile è il fogliame; non devono essere foglie eccessivamente grosse o coriacee, quelle che noi usiamo preferibilmente per questo scopo, sono quelle di faggio. La paglia è un ottimo <b>materiale isolante</b> e sono adatte anche le foglie di felce (se ne abbiamo a disposizione).<br />
<br />
Tra i materiali più utilizzati, acquistabile in negozio, c'è sicuramente il tessuto non tessuto o velo da sposa, adatto anche a creare cappucci o protezioni per il tronco. <br />
A volte sono sufficienti anche alcuni fogli di giornale stesi a terra a protezione di bulbose delicate. Possiamo davvero trovare molti materiali, l’importante e che creino una barriera contro il <b>freddo. </b><br />
<br />
Spesso sono necessarie strutture o gabbie che consentano di mantenere il materiale isolante a contatto con la nostre piante. Possiamo aiutarci usando rami secchi molto frondosi o rete metallica riempita di foglie o paglia, protetta da copertura atta a a evitare che l'interno si bagni.<br />
Nei negozi specializzati vengono vendute diverse strutture già pronte.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ku232pA8XJlN8IxqhWYuR_3CgRaT7B-pXbt9hYEoc35r8c6PvYRSKyN5219pYqhvZhrxrRkzcJWtvwGXQu0YY2Q9vs0s5Cp8ZxHnSTi2fvy1_lrnd7MvTGYbKLM1FRDsxw76P7dqsgY/s1600/Protezione_piante_da_freddo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8ku232pA8XJlN8IxqhWYuR_3CgRaT7B-pXbt9hYEoc35r8c6PvYRSKyN5219pYqhvZhrxrRkzcJWtvwGXQu0YY2Q9vs0s5Cp8ZxHnSTi2fvy1_lrnd7MvTGYbKLM1FRDsxw76P7dqsgY/s400/Protezione_piante_da_freddo.jpg" width="450" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Come proteggere le piante dal freddo</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
La foto mostra la protezione invernale del tronco di un ulivo con velo da sposa molto semplice ed efficace.<br />
<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-7839496075323084792016-09-07T11:09:00.002+02:002018-02-26T18:15:14.175+01:00Piralide del bosso, cura e rimedi. Consigli su patologie del Buxus sempervirens<b>Piante di Buxus sempervirens</b> (detto anche <b>Bosso comune</b>, Mortella o Bossolo), presentano evidenti sintomi dovuti a un attacco di armillaria mellea (<b>malattia fungina</b>) responsabile della cosiddetta malattia del “<i>marciume radicale</i>”.<br />
<br />
Per la suddetta<b> patologia</b> non esiste una vera e propria <b>cura</b>, ma esistono delle pratiche agronomiche e dei <b>trattamenti</b> fitoterapici, che possono in qualche modo, limitarne la proliferazione e bloccarne la diffusione.<br />
<br />
<a name='more'></a>Si <b>consiglia</b> quindi di iniziare a trattare le <b>piante colpite</b> e tutte le <b>piante di bosso</b> presenti nel sito con <b>Tricoderma</b>, un fungo antagonista dell’armillaria che ne limita la diffusione e i danni.<br />
Inoltre è necessario ridurre il più possibile le irrigazioni della siepe ed in ogni caso, evitare di bagnare verso sera o di notte; se fossero necessarie irrigazioni ai bossi si consiglia di irrigare al mattino in modo che l’acqua abbia modo di evaporare in fretta e non si creino le condizioni ideali per lo sviluppo dei funghi (caldo umido).<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1pn86BKaQGlTNt8MiB4-yyrj78pbOTPIctsQI-nOn9QTRxjWdNNMPlOjSBVt-OqnaeltxNt4GhyphenhyphenN-M7_eCNVScHOPTQ-7qEwhWjHyjmFeWtBAp0c4AlxHkaaxRYfkki2PB6EHqkV-NOg/s1600/Piante_Bosso.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1pn86BKaQGlTNt8MiB4-yyrj78pbOTPIctsQI-nOn9QTRxjWdNNMPlOjSBVt-OqnaeltxNt4GhyphenhyphenN-M7_eCNVScHOPTQ-7qEwhWjHyjmFeWtBAp0c4AlxHkaaxRYfkki2PB6EHqkV-NOg/s320/Piante_Bosso.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">In foto un Bosso, Buxus sempervirens<br />
(clicca per ingrandire)</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
Nel mese di agosto settembre si può procedere all'eliminazione delle piante colpite e alla sostituzione con nuove piante sane, meglio se nella stagione successiva. Per maggior precauzione le piante eliminate dovrebbero essere bruciate per annullare il più possibile un’eventuale diffusione della malattia</div>
</div>
<br />
<b><span style="color: #cc0000;">Trattamento con tricoderma</span></b><br />
Per le dosi di prodotto da utilizzare e la frequenza dei trattamenti stessi vale ciò che viene indicato in etichetta del prodotto commerciale acquistato. Il prodotto va stemperato in piccole dosi d’acqua e poi versato all'interno del serbatoio utilizzato per distribuire i presidi antiparassitari; per migliorare l'efficacia del trattamento si consiglia di miscelare il tricoderma con un biostimolante a base organica, ottimi risultati si sono ottenuti utilizzando Megafol, ricco di proteine e amminoacidi.<br />
Si ricorda che il serbatoio della pompa irroratrice dovrà essere ben lavato e non presentare tracce di prodotti chimici che interferirebbero sull'efficacia del trattamento, a tal proposito si consiglia di utilizzare prodotti specifici per il lavaggio e la pulizia dell’attrezzatura destinata ai trattamenti antiparassitari<br />
<br />
<b><span style="color: #cc0000;">Piralide del bosso, consigli e rimedi</span></b><br />
Spesso nella <b>lotta contro la piralide del bosso</b>, effettuata in passato e che si esegue tuttora, si procede utilizzando una miscela di prodotti fitosanitari a base chimica che dimostra una più che valida efficacia.<br />
E’ nostra convinzione che l’uso eccessivo e indiscriminato della chimica per la cura del verde ricreativo sia a lungo termine poco efficace e addirittura dannoso sia per le persone che fruiscono il giardino che per le piante.<br />
Si ricorda che la piralide ha 3 generazioni per cui sono sufficienti 3-4 <b>trattamenti</b> l’anno per tenerla sotto controllo.<br />
<br />
Risultati efficaci per la lotta alla piralide si ottengono utilizzando preparati a base di Bacillus Thuringiennsis antiparassitario (<b>biologico</b>), caratterizzato da un trascurabile livello di tossicità per l'uomo e gli organismi utili.<br />
Interessante risulta la miscelazione del Bacillus con un bio stimolante organico e zucchero ad uso alimentare (con la funzione di collante).<br />
<br />
<b>Ciclo biologico della piralide del bosso</b><br />
<ul>
<li>uova 7-8 giorni</li>
<li>larva 20-25 giorni</li>
<li>crisalde 7-10 giorni</li>
<li>adulto 7-10 giorni</li>
</ul>
Quindi in 40-53 giorni circa si ha una nuova generazione.<br />
<br />
Come indicazione, in quanto i periodi possono cambiare in base alle condizioni climatiche, le uova vengono deposte:<br />
<ul>
<li>prima metà di giugno</li>
<li>ultima decade di luglio</li>
<li>seconda metà di settembre</li>
</ul>
Le larve nate in settembre svernano in piccoli bozzoli tra le foglie e riprendo l’attività all'inizio della primavera.<br />
<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-4763561787470347682016-07-11T17:49:00.000+02:002018-02-26T18:14:10.182+01:00Piante - Trattamento contro i parassiti, endoterapiaQuesto mese pensavamo di parlare di come affrontare il <b>problema</b> legato al <b>trattamento antiparassitario di un albero, di una pianta</b>.<br />
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Se siete cosi fortunati ad avere nel vostro <b>giardino</b>, un albero di una certa età e di una certa dimensione sia in altezza che in larghezza, ben sapete le difficoltà che si incontrano a doverlo trattare all'insorgere di una qualsiasi <b>malattia</b>.<br />
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<a name='more'></a>Le classiche pompe irroratrici a stantuffo, sono in grado di arrivare ad irrorare la chioma di una pianta ad un’altezza intorno ai 3-5 metri.<br />
L’utilizzo di attrezzature a motore quali atomizzatore, botti per trattamenti ecc... sono in grado di trattare piante ad un'altezza massima intorno ai 8-10 m.<br />
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Se la nostra pianta supera i 10 m di altezza sarà necessario un mezzo (piattaforma aerea) che permetta all'operatore di alzarsi da terra e di poter irrorare in modo adeguato l’intera chioma della pianta.<br />
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Trovata la soluzione per poter distribuire in modo efficace il presidio antiparassitario, analizziamo alcuni aspetti importanti legati al trattamento stesso; è assolutamente fondamentale che il <b>prodotto</b> finisca sulla pianta e non sparso nell'ambiente, evitando quindi problemi di inquinamento e di sicurezza per le persone e gli animali, specialmente se ci troviamo a lavorare in territorio urbano, per cui la giornata in cui effettueremo il trattamento non dovrà esserci vento, anche la più lieve brezza crea problemi di deriva, le goccioline d’acqua nebulizzata sono talmente fini e leggere che pochissima aria è in grado di trasportarle a diverse decine di metri dal punto di distribuzione.<br />
<br />
Il secondo punto importante ma sottovalutato dai più, è l’assoluta necessità di eliminare tutti i fiori presenti vicino e intorno alla pianta da trattare. Avete capito bene... si parlo di eliminare tutti i fiori del giardino, i fiori delle rose, i fiori del nostro bordo misto, i fiori di pelargonium nei vasi, i fiori eventualmente presenti nel prato... questo per evitare che del prodotto finisca su di essi e possa quindi essere nocivo per gli insetti pronubi, non solo le api ma farfalle bombi ecc.<br />
<br />
Ovvio che vi sono altri aspetti e problematiche che andrebbero analizzati ma per il momento ci fermiamo qui. Il<b> trattamento antiparassitario di un albero</b> quindi richiede una certa cautela una dose di professionalità e spesso un onere economico da non sottovalutare. Per questo la nostra ditta ormai da quindici anni esegue le <b>iniezioni endoterapiche</b> a pressione, per la <b>cura degli alberi</b>.<br />
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<b><span style="color: #cc0000;">Cos'è l'Endoterapia?</span></b><br />
Consiste nell'iniettare all'interno del tronco di una pianta il fitofarmaco e non più irrorarlo sull'intera chioma.<br />
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Esistono due metodi di endoterapia<br />
<ul>
<li>ad assorbimento naturale, utilizzando sacche tipo flebo da appendere ai rami o di capsule da inserire tutto intorno al colletto della pianta (colletto si definisce come la zona di "separazione" tra l'apparato aereo e l'apparato radicale di una pianta);</li>
<li>ad assorbimento a pressione, utilizzando apparecchi appositi che introducono l’antiparassitario all'interno alla pianta attraverso una leggera pressione. In questo modo si riesce ad avere un maggior controllo dell'intera operazione di assorbimento e di poter miscelare insieme all'insetticida anche concimi o biostiomolanti in base alle necessità della pianta trattata.</li>
</ul>
Le procedure consistono nel praticare dei fori sul tronco a circa un metro d’altezza, il numero dei fori dipende dalla circonferenza del tronco stesso, all'interno dei fori si introducono degli aghi i quali veicoleranno il prodotto all'interno della pianta, finito l’assorbimento della miscela, si procede ad eliminare gli aghi e a trattare il piccolo foro (il foro che noi pratichiamo è di 3,5 mm).<br />
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<div style="text-align: center;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnPRE5lxD0N2g-2Z30tzSt6l_1XPuLvk1wlSc4WP9IFcL2IBZ5yCwoGveq_CUMA_njm6ISxlhcQs1IX24SYjelrs5CR8IvEK8OrHZsLe2wsA_h4hCK0X1DHnAinKLw1241heSr7QZDYH8/s1600/Homepage_EndoterapiaRid.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnPRE5lxD0N2g-2Z30tzSt6l_1XPuLvk1wlSc4WP9IFcL2IBZ5yCwoGveq_CUMA_njm6ISxlhcQs1IX24SYjelrs5CR8IvEK8OrHZsLe2wsA_h4hCK0X1DHnAinKLw1241heSr7QZDYH8/s320/Homepage_EndoterapiaRid.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: 12.8px;">Endoterapia - Esempio pratico <br />(clicca sulla foto per ingrandirla)</span></td></tr>
</tbody></table>
</div>
<br />
Normalmente una pianta trattata ad inizio stagione si mantiene pulita dai parassiti fino a fine stagione<br />
<br />
Le <b>malattie più comuni</b> trattate sono:<br />
<ul>
<li>Cameraria su ippocastano</li>
<li>Corituca su platano</li>
<li>Afidi su tiglio, liriodendro, albizzia acero ecc.</li>
</ul>
<div>
<br /></div>
alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7965985941224206802.post-44014121495481826062016-06-19T12:46:00.000+02:002018-02-26T18:22:50.980+01:00Alice Agricola - Da tempo abbiamo cura del vostro giardino<i>Il verde, da tempo, è la nostra occupazione.</i><br />
<br />
La nostra esperienza nasce dall'<b>agricoltura biologica</b>, si sviluppa nel settore del ripristino conservativo di parchi e zone boschive e giunge quindi al "<b>verde domestico</b>".<br />
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Offriamo in questo campo un servizio completo, dalla <b>manutenzione del piccolo giardino</b>, fino alla <b>progettazione</b> e alla <b>realizzazione di grandi aree verdi</b>, utilizzando al meglio l'incontro di professionalità diverse, collaborando con paesaggisti e tecnici qualificati del settore, prestando particolare attenzione nel consigliare e utilizzare, <b>procedimenti naturali</b> e <b>prodotti biologici</b>.<br />
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<a name='more'></a>Coltiviamo inoltre, in un piccolo vivaio, erbacee perenni e arbusti.<br />
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Siamo una piccola struttura tecnicamente qualificata, capace di garantire cura e qualità del lavoro a prezzi competitivi.<br />
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Per valutare i possibili interventi e definire un progetto e un preventivo gratuitamente, siamo lieti di incontrarvi nel <b>vostro giardino</b>.<br />
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<b>Società Agricola Alice</b><br />
Strada Gassino Bardassano, 50 - 10090 Gassino Torinese (<b>Torino</b>).<br />
<br />alicehttp://www.blogger.com/profile/00304658646629175681noreply@blogger.com0